La Bibbia: la Parola di Dio

“L’erba si secca, il fiore appassisce, ma la Parola del nostro Dio sussiste in eterno” (Matteo 24:35; Isaia 40:8).



Solo attraverso la Sua Parola possiamo conoscere il nostro Creatore, la formazione del mondo che abitiamo, come è iniziata la vita, l’origine ed i progenitori della nostra razza, del perché Dio ci ha creati e di ciò che accadrà nel futuro.
Al di fuori dell’insegnamento divino, non ci resta altro che l’immaginazione, il dubbio e le congetture.
Dio come un padre pieno d’amore ci ha lasciato tutte le informazioni di cui avevamo bisogno per conoscere Lui e il Suo meraviglioso piano per noi.
Senza il “libro di Dio” saremmo privati della verità, e quindi delle consolazioni, della vita abbondante, delle speranze e delle meravigliose prospettive che esso riporta.

1.Cos'è la Bibbia
La Bibbia è stata scritta da almeno 44 autori ispirati, nel corso di un periodo che si estende per circa 1600 anni. Abbiamo così un libro composto da 66 scritti, diviso in due testamenti: l’Antico con 39 libri e il Nuovo con 27 libri. L’Antico Testamento abbraccia un’epoca che va dalla creazione del mondo fino al ritorno degli ebrei dall’esilio babilonese. I libri del Nuovo Testamento fanno riferimento ad un periodo che va dalla nascita di Gesù alla fine del primo secolo.
L’Antico Testamento è composto da 39 libri. Esso è diviso in 5 parti:
Il Pentateuco che comprende: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio; I libri Storici che sono: Giosuè, Giudici, Ruth, 1 e 2 Samuele, l e 2 Re, 1 e 2 Cronache, Esdra, Nehemia ed Ester; I libri poetici: Giobbe, Salmi, Proverbi, Ecclesiaste e Cantico dei Cantici; I libri profetici, divisi in Maggiori e Minori. Profeti maggiori: Isaia, Geremia, Lamentazioni, Ezechiele; Profeti minori: Daniele, Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona, Michea, Nahum, Habacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria e Malachia.
Il Nuovo Testamento è composto da 27 libri: Matteo, Marco, Luca, Giovanni, Atti, Romani, 1 e 2 Corinzi, Galati, Efesini, Filippesi, Colossesi, 1 e 2 Tessalonicesi, 1 e 2 Timoteo, Tito, Filemone, Ebrei, Giacomo, 1 e 2 Pietro, 1,2,3 Giovanni, Giuda e Apocalisse.

2. La Bibbia è un libro ispirato
La Bibbia attesta che tutte le sue informazioni vengono da Dio. “Lo spirito dell’Eterno ha parlato per mezzo mio, e la sua parola è stata sulle mie labbra” (2 Samuele 23:2); “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio” (2 Timoteo 3:16).
Le verità della Parola di Dio certamente non avrebbero potuto essere scoperte dalla ragione umana. Quindi Dio ispirò i Suoi servitori a registrarne il contenuto. L’apostolo Paolo scriveva: “Tutta la Scrittura è ispirata da Dio”, letteralmente: “è alitata da Dio”. L’apostolo Pietro aggiunge: “Poiché non è dalla volontà dell’uomo che venne mai alcuna profezia, ma degli uomini hanno parlato da parte di Dio, perché sospinti dallo Spirito Santo” (2 Pietro 1:21).
Gli scrittori della Bibbia furono guidati perfino nell’impiego delle parole che dovevano usare e i testi furono preservati dall’errore e da ogni omissione: “...e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito” (1 Corinzi 2:13).
Essa è la rivelazione di Dio all’uomo, pertanto è necessario che ci atteniamo solo ed unicamente ai suoi insegnamenti ricordandoci che ogni altro insegnamento contrario la Scrittura è da escludersi.

3. La Bibbia è verità
Quanto è prezioso esaminarla e scoprire in essa la verità (Salmo 119:160).
Gesù disse: “la Tua Parola è verità”. La sua veridicità è provata dai riscontri storici, dalle scoperte archeologiche, dalle accurate profezie.
La Bibbia tratta certi problemi scientifici con una semplicità di linguaggio sbalorditiva: pur rimanendo esatta nelle sue dichiarazioni, il suo scopo non è quello di rivelarci i segreti dell’astronomia, della geologia o della fisica nucleare, ma Essa dice la verità poiché il suo Autore è il Creatore.
La Bibbia non teme le scoperte scientifiche, perché quest’ultime la confermano. La rivelazione divina è ricevuta per fede e non ha bisogno d’esser provata scientificamente: la migliore dimostrazione della sua autenticità èfornita dalla verità e dalla potenza di vita del suo messaggio (2 Corinzi 3:2,3).
Ma gli storici che studiano la Bibbia rimangono spesso stupiti per la sua accuratezza. La Bibbia mostra Dio operante nella storia.
Essa è cosi accurata nei dettagli sui fatti e sulla storia che è uno dei pochi libri antichi sui quali si possa fare assoluto affidamento. Essa contiene nomi e particolari specifici che possono essere confermati. L’archeologia fornisce un’apprezzabile conferma a numerose narrazioni bibliche. Anche gli oggetti più piccoli che gli scienziati riescono a scoprire confermano i fatti e 1’ambiente descritto dalla Bibbia.
Gli archeologi non si affannano certo per cercare quel che possa confermare la Bibbia, ma, quello che essi trovano, verifica la storia biblica in modo meraviglioso.

La Bibbia è un monumento letterario, un documento storico; è il codice civile dei popoli ed anche una raccolta di profezie che gli avvenimenti s’incaricano di interpretare. L’esempio più convincente è quello d’Israele e del suo ritorno in patria dopo 20 secoli di dispersione, come era stato predetto in diversi passi dell’Antico e del Nuovo Testamento (Isaia 43:5-7; 49:17-21; 60:4,9,10; Zaccaria 10:10; Geremia 3:18; 37:7; 50:4; Ezechiele 37:22).
Ecco alcune delle principali profezie della Bibbia che riguardano la venuta del Figlio di Dio sulla terra, predette centinaia d’anni in anticipo:

a. la Sua nascita a Betleem da una vergine (Michea 5:1; Matteo 2:3-9; 1:22,23)
b. il tradimento per 30 pezzi d’argento (Zaccaria 11:12,13; Matteo 27:3-5)
c. che sarebbe stato annoverato con i peccatori (Isaia 53:12)
d. che nessun osso del suo corpo sarebbe stato rotto (Salmo 34:20; Giovanni 19:36)
e. che i suoi abiti sarebbero stati divisi a sorte (Salmo 22:17,18)

La Bibbia riporta tantissime altre profezie che si sono adempiute nel tempo. Essa predice anche il ritorno di Gesù Cristo dai cieli (Atti 1:11), il rapimento della Chiesa (1 Tessalonicesi 4:13-17) e la realtà di “nuovi cieli e nuova terra” (2 Pietro 3:7-13). Possiamo credere a queste profezie che non si sono ancora adempiute? Dio è “il fedele”, non possiamo minimamente dubitare di lui (Tito 1:1,2). La sua Parola è degna di fiducia!

4. La Bibbia deve essere studiata
La lettura della Bibbia ci conforta, ci dona pace, serenità, ci istruisce, ci comunica quali sono le benedizioni che il Signore ha in serbo per tutti coloro che credono. Per questo la necessità dello studio della Parola di Dio non sarà mai sottolineata abbastanza.
Senza di esso, non possiamo sapere chi veramente siamo in Cristo. Scriveva San Girolamo, “padre” della Chiesa, che l’ignoranza delle Scritture è l’ignoranza di Cristo. Dalla Parola di Dio, apprendiamo Cristo, conosciamo Cristo, comprendiamo chi è, perché si è fatto uomo, perché abbiamo bisogno di Lui nella nostra vita”: “a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figli di Dio: a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non sono nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma sono nati da Dio” (Giovanni 1:12,13).
Lo studio della Parola è necessario alla vita e alla maturità spirituali del credente (Luca 4:4; 1 Pietro 2:2). Il credente viene così equipaggiato per condurre una vita santa e per il suo servizio al Signore.
Lo studio della Parola è una fonte inesauribile di guida nel nostro cammino cristiano, per vivere in piena consapevolezza la nostra fede, nell’obbedienza della Parola di Dio e in comunione con Dio e con gli altri credenti: (Salmo 119:105; 2 Timoteo 3:16,17). 
La Parola di Dio è verità (Giovanni 17:17), è un’arma potente nella testimonianza e nella lotta contro il male (Efesini 6:17; Ebrei 4:12). Essa è la materia prima della testimonianza cristiana (Luca 8:11), riflette nel nostro interiore l’amore di Dio (1 Giovanni 2: 3-5).
Dio stesso ha esaltato la Sua Parola (Salmo 138:2). Dandogli il primo posto nella nostra esistenza sperimenteremo appieno la vita di Dio e le Sue benedizioni.
La Parola di Dio è piena della Sua vita e della Sua potenza, quando la meditiamo e la seminiamo nei nostri cuori, la fede diventerà attiva ed operante in misura crescente, la nostra vita sarà permeata dalla potenza di Dio.
Dio disse a Giosuè: “Questo Libro della Legge non si diparta giammai dalla tua bocca; anzi medita in esso giorno e notte; acciocchè tu prenda guardia di far secondo tutto ciò che in esso è scritto; perciocchè allora renderai felici le tue vie, e allora prospererai” (1:8). La parola meditare significa riflettere, ponderare, vagliare, vuol dire, in effetti, ripetere a noi stessi, continuamente, la Parola di Dio. La meditazione aprirà il nostro spirito alla Parola e sarà allora che lo Spirito Santo ci rivelerà le cose di Dio (1 Corinzi 2:11,12). Se meditiamo la Parola permettendogli di abitare in noi abbondantemente (Colossesi 3:16), lo Spirito ci rivelerà cose che occhio non vide e che orecchio non udì (1 Corinzi 2:9).

5. Dobbiamo ubbidire alla Bibbia
Attraverso la Bibbia, l’espressione scritta del pensiero divino è giunto a noi, no per parteciparci delle informazioni di carattere nozionistico. La Bibbia, quindi, diventa il libro della comunione e della conoscenza di Dio, per chi ne riceve il messaggio con fede, sottomettendosi alla volontà del Signore.
Dio incitò Israele a perseverare nella fede e nell’ubbidienza, l’unico modo per continuare ad avanzare con successo nella Terra Promessa (Deuteronomio 4:1-9). La fede e l’ubbidienza sono indispensabili per avere un vero e profondo rapporto con Dio.
Poco tempo prima di morire, Mosè ricordò le grandi opere di Dio in favore del popolo. Nelle sue ultime parole, egli pose l’accento sulla necessità dell’ubbidienza (v.1). Il Signore riserva un gran valore all’ubbidienza. Quando Saul offerse sacrifici che Dio non gli aveva richiesto, gli fu detto che “l’ubbidienza val più del sacrificio” (1 Samuele 15:22).
Il Signore si compiace di quell’ubbidienza che Gli è offerta volonterosamente (Salmo 18:44; Isaia 1: 19) e con cuore sincero (Deuteronomio 11:13; Romani 6:17). Essa deve essere incondizionata, integra (Deuteronomio 28:14), continua, sia quando gli altri ci osservano, sia quando nessuno ci considera (Filippesi 2:12).
Una vita condotta nell’ubbidienza alla Parola di Dio significa espressione di un profondo rapporto con Lui. Soltanto chi è stato vicino al Signore con fedeltà e devozione ha ubbidito alla Sua Parola. Gesù desidera che il nostro rapporto con Lui sia tanto stretto da seguirlo fedelmente, ubbidendo ai Suoi comandamenti (Giovanni 14:15,23).
L’ubbidienza che Dio richiede da noi deve essere scrupolosa. Il Signore diede al Suo popolo leggi (compiti, ordinamenti, limiti) e prescrizioni (le norme di ciò che è conveniente e giusto). Essi non dovevano aggiungere, né togliere nulla ad esse, in quanto erano l’ispirata Parola di Dio. Soltanto Dio è degno di questa ubbidienza. I credenti riconoscono Gesù come Dio e sono pronti a chiamarlo Signore e a considerarsi Suoi servitori.
E’ indispensabile ubbidire alla Parola di Dio per avere vita!

6. La Bibbia deve essere vissuta praticamente
“....le cose rivelate sono per noi e per i nostri figlioli, perché mettiamo in pratica tutte le parole di questa legge” (Deuteronomio 29:28).
E’ necessario che noi pratichiamo i consigli della Parola di Dio. Mettere in pratica la Parola significa vivere alla dipendenze della Parola. La Parola non deve essere per noi un semplice fatto concettuale bensì azione pratica, non deve essere epidermico studio mentale bensì Parola vivente nella nostra vita. “Fa del bene al tuo servitore perché io viva ed osservi la tua Parola” (Salmo 119:17); “Ma siate facitori della Parola e non soltanto uditori, illudendo voi stessi...” (Giacomo 1:22); “Perciò chiunque ode queste mie parole e le mette in pratica sarà paragonato ad un uomo avveduto che ha edificato la sua casa sopra la roccia”  (Matteo 7:24).
“Se sapete queste cose, siete beati se le fate” (Giovanni 13:17).
Ricordiamo che la Parola di Dio è stata scritta per il nostro ammaestramento (Romani 15:4; 2 Timoteo 3:15), pertanto è buono rivolgersi sempre ed unicamente ad Essa (Atti 17:11).
“La Tua Parola è una lampada al mio piè ed una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:105).

7. I benefici dell'osservare la Parola di Dio
“Tu, invece, persevera nelle cose che hai imparate e di cui hai acquistato la certezza, sapendo da chi le hai imparate, e che fin da bambino hai avuto conoscenza delle sacre Scritture, le quali possono darti la sapienza che conduce alla salvezza mediante la fede in Cristo Gesù. Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizia, perché l’uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona” (2 Timoteo 3:14-17).
“Infatti la parola di Dio è vivente ed efficace, più affilata di qualunque spada a doppio taglio, e penetrante fino a dividere l’anima dallo spirito, le giunture dalle midolla; essa giudica i sentimenti e i pensieri del cuore. E non v’è nessuna creatura che possa nascondersi davanti a lui; ma tutte le cose sono nude e scoperte davanti agli occhi di colui al quale dobbiamo render conto” (Ebrei 4:12,13).
“La legge del Signore è perfetta, essa ristora l’anima; la testimonianza del Signore è veritiera, rende saggio il semplice. I precetti del Signore sono giusti, rallegrano il cuore; il comandamento del Signore è limpido, illumina gli occhi. Il timore del Signore è puro, sussiste per sempre; i giudizi del Signore sono verità, tutti quanti sono giusti, sono più desiderabili dell’oro, anzi, più di molto oro finissimo; sono più dolci del miele, anzi, di quello che stilla dai favi. Anche il tuo servo è da essi ammaestrato; v’è gran ricompensa a osservarli” (Salmo 19:7-11).
- La Parola convince di peccato
Nel sermone che Pietro predicò nel giorno di Pentecoste leggiamo che le persone “furono compunti nel cuore” (Atti 2:37). Non li convinse la manifestazione esteriore, pure importante, del battesimo nello Spirito Santo, ma l’esposizione dinamica della Parola di Dio “Udite queste cose… furono compunti” (Atti 2:37). Essere convinti di peccato, ci da la possibilità di ravvederci e ottenere salvezza! “Parlate al cuore di Gerusalemme e proclamatele che il tempo della sua schiavitú è compiuto; che il debito della sua iniquità è pagato, che essa ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati” (Isaia 40:2).
- La Parola rigenera
La Parola di Dio è vivente “perché siete stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, cioè mediante la parola vivente e permanente di Dio” (1 Pietro 1:23), produce vita “E lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita” (Giovanni 6:63), sviluppa vita “Sbarazzandovi di ogni cattiveria, di ogni frode, dell’ipocrisia, delle invidie e di ogni maldicenza, come bambini appena nati, desiderate il puro latte spirituale, perché con esso cresciate” (1 Pietro 2:1,2). La Parola vivente permette il cambiamento, la trasformazione della nostra vita.
Quando Gesù parlò a Nicodemo della “nuova nascita” necessaria per la salvezza, come la nascita di acqua e di Spirito (Giovanni 3:3-5), si riferì proprio all’acqua della Parola di Dio: “Per santificarla dopo averla purificata con l’acqua della Parola” (Efesini 5:26).
Per mezzo dell'opera della Parola, possiamo nascere "d'acqua e di Spirito..." ed "entrare nel regno di Dio" (Giovanni 3:5).
“È venuto in casa sua, e i suoi non l’hanno ricevuto; ma a tutti quelli che l’hanno ricevuto egli ha dato il diritto di diventar figliuoli di Dio; a quelli, cioè, che credono nel suo nome; i quali non son nati da sangue, né da volontà di carne, né da volontà d’uomo, ma son nati da Dio” (Giovanni 1:11-13).
“Egli ha voluto generarci secondo la sua volontà mediante la Parola di verità, affinché in qualche modo siamo le primizie delle sue creature” (Giacomo 1:18).
- La Parola purifica
La Parola di Dio ha la potenza non soltanto di togliere le impurità dal cuore al momento in cui nasciamo di nuovo, ma anche di purificare continuamente la nostra vita: “Per santificarla dopo averla purificata con l’acqua della Parola” (Efesini 5:26).
Purtroppo, sebbene rigenerati viviamo in un mondo di peccato, per cui siamo continuamente soggetti a “sporcarci”, e questo richiede una continua purificazione: “Gesú gli disse: Chi è lavato tutto, non ha bisogno che di aver lavati i piedi” (Giovanni 13:10). Il quotidiano, prolungato e meticoloso lavacro della Parola di Dio è l’unico modo per mantenere la propria vita pulita e la comunione con Dio (Giovanni 13:8).
- La Parola è il nutrimento dell'anima
Non possiamo sopravvivere spiritualmente in questo mondo se non ci nutriamo quotidianamente della Parola. La lettura non deve essere un esercizio meccanico, ma dobbiamo andare in fondo ricercando la verità della Parola. Dobbiamo comprendere ciò che leggiamo, il nostro spirito deve essere profondamente toccato. Dio ha qualcosa da dirci quando leggiamo la Parola e lo Spirito Santo ci illuminerà. “Io ho risposto la Tua Parola nel mio cuore per non peccare contro di te... sostienimi secondo la Tua parola, ond’io viva, e non rendermi confuso nella mia speranza” (Salmo 119:11,116); “Perché la Parola di Dio è vivente ed efficace, è più affilata di qualunque spada a due tagli, e penetra fino alla divisione dell’anima e dello spirito... e giudica i sentimenti ed i pensieri del cuore” (Ebrei 4:12).
“...appetite il puro latte spirituale, onde per esso cresciate per la salvezza” (1 Pietro 2:2).
- La Parola produce la fede
La fede è l’effetto di una causa ben precisa, e questa causa è la Parola di Dio. Il carceriere di Filippi chiese: “Signori che debbo fare per essere salvato?” e Paolo rispose: “Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia” (Atti 16:30). A questo punto Paolo e Sila potevano ritenersi soddisfatti, ma essi non si fermarono a queste parole, seppur belle, ma “annunziarono la Parola del Signore a lui e a tutti quelli che erano in casa sua” (v.32). Non dissero al carceriere semplicemente di credere in Gesù e poi lo lasciarono brancolare nel buio senza dargli qualcosa su cui poggiare la fede, ma gli diedero ciò che serve per avere fede: la Parola. “La fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla Parola di Cristo” (Romani 10:17). 
- La Parola edifica
La Parola ci offre il materiale necessario per edificare il nostro carattere (2 Pietro 1:5-7). “Come bambini appena nati, desiderate il puro latte spirituale, perché con esso cresciate per la salvezza” (1 Pietro 2:2). L’unico cibo spirituale che contenga tutti gli ingredienti necessari per una crescita sana ed equilibrata è la Parola di Dio. Il cristiano che non si nutre frequentemente, regolarmente ed abbondantemente della Parola di Dio, non cresce bene.
“E ora, vi affido a Dio e alla Parola della sua grazia, la quale può edificarvi e darvi l’eredità di tutti i santificati” (Atti 20:32).
- La Parola rende saggi
“La rivelazione delle tue parole illumina; rende intelligenti i semplici” (Salmo 119:130). Vi è più sapienza nella Bibbia che in qualsiasi altra letteratura, di qualsiasi epoca. Chi studia la Bibbia, anche se non studia altri libri, conoscerà di più della vera sapienza, quella che ha valore per l’eternità. A che serve conoscere lo scibile umano, se poi si trascura il “Libro dei libri?”
- La Parola ci guida
“Abbiamo pure la parola profetica, più ferma, alla quale fate bene di prestare attenzione, come ad una lampada splendente in luogo oscuro...” (2 Pietro 1:19). La Parola è indispensabile nel nostro cammino cristiano, in un mondo di tenebre (Salmo 119:105). Cristo è venuto per illuminare la nostra vita! Gesù, “luce del mondo”, dice: “Chi mi segue non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.
La Parola è, prima di tutto, una luce che ci serve per il nostro vivere quotidiano. Non viviamo più al buio se permettiamo alla Parola di far chiarezza sulle nostre scelte di ogni giorno. Essa ci permette di fare i nostri passi, le nostre scelte e di giudicare le proprie decisioni in piena sicurezza!
Come potranno le nostre scelte farci camminare in santità, in giustizia, in verità, in fedeltà, in onestà, se non conosciamo cos’è la santità, la giustizia, la verità, la fedeltà e l’onestà che Dio richiede da noi? “Come potrà il giovane rendere pura la sua via? Badando ad essa mediante la tua Parola” (v.9). Non c’è altro modo per non inciampare, urtare, cadere nel buio!
La Parola ci fa vedere qual è il nostro percorso, dove la nostra vita è diretta, espande la nostra visuale affinché ci rendiamo conto quale sentiero seguire. La Parola ci permette di gustare la nostra nuova vita in Cristo: ci mostra il nostro traguardo finale, la nostra destinazione: “Quanto a noi, la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore” (Filippesi 3:20).
- La Parola dà certezza della salvezza
“Chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Giovanni 5:24). I credenti possono sapere che sono salvati, poiché Iddio ha mostrato mediante la Sua Parola, che chiunque crede può essere certo e consapevole di questo. Questa consapevolezza non è fondata sulle incertezza dei sentimenti o delle esperienze, ma sulla testimonianza della Parola. Il senso di felicità che l’uomo salvato prova non è il fondamento della salvezza, ma un risultato della salvezza. Si è felici perché si è salvati, non salvati perché si è felici. Le circostanze possono cambiare, gli stati d’animo anche, ma la Parola di Dio non cambia mai.
“Io v’ho scritto queste cose affinché sappiate che avete la vita eterna, voi che credete nel nome del figliolo di Dio” (1 Giovanni 5:13).

Conclusione
La parola è potente ed efficace, facciamola cadere in un buon terreno “E quello che è caduto in un buon terreno sono coloro i quali, dopo aver udito la Parola, la ritengono in un cuore onesto e buono, e portano frutto con perseveranza”.
Esclamiamo col salmista “Ho conservato la tua Parola nel mio cuore per non peccare contro di te [... ] La tua Parola è una lampada al mio piede e una luce sul mio sentiero” (Salmo 119:11,105).
Viviamo in comunione con Dio attraverso la Sua Parola. Questo illuminerà di gioia la nostra vita che spesso trascorre fra molte afflizioni: “Gioisco seguendo i tuoi precetti, come se possedessi tutte le ricchezze. Mediterò sui tuoi comandamenti e considererò i tuoi sentieri. Mi diletterò nei tuoi statuti e non dimenticherò la tua Parola” (Salmo 119:14-16).
La Parola di Dio, come abbiamo visto, continuerà ad apportare rinnovamento e trasformazione totale in ognuno di noi.
Quant’è fondamentale essere radicati nella Parola “Ti scongiuro, davanti a Dio e a Cristo Gesú che deve giudicare i vivi e i morti, per la sua apparizione e il suo regno: predica la Parola, insisti in ogni occasione favorevole e sfavorevole, convinci, rimprovera, esorta con ogni tipo di insegnamento e pazienza” (2 Timoteo 4:1,2).


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